giovedì 18 dicembre 2008

Notizie dal mondo 5

L'insalata russa: cuoco scopre rimedio

Zurigo: uno studio ha dimostrato scientificamente che alle svizzere il ciclo non arriva mai in ritardo
Incredibile: la spada di Lady Oscar, dopo tutti questi anni, continua a fischiare

Dio aveva un fratello!

Clamoroso: ai vampiri il sangue fa schifo, mentre adorano i marshmallow!!!

I greci antichi sapevano scrivere in greco, ma non sapevano leggerlo

Tronista si chiude in casa per tre giorni e riesce, con la sola forza del cervello, a esprimere un pensiero

Babbo Natale è sovrappeso e per entrare negli Stati Uniti deve pagare biglietto doppio

Il capo della tribù più snob d'indiani d'America ha il copricapo fatto con penne Montblanc

Supercalifragilistichespiralidoso non vuol dire un cazzo, a meno che non si sia sotto effetto di acidi

mercoledì 17 dicembre 2008

È ora di andare. Cucù, cucù!!! Parte seconda

Mi è arrivata l'offerta. Quella che non potevo rifiutare. In realtà, l'ho rifiutata e rispedita al mittente. Il mittente è bravo a lavorare con i numeri, così ha modificato e inviato una seconda volta. Aperto il pdf, il mio sguardo è caduto subito sulla cifra. Bene, ammetto di avere esagerato nel primo post. Il cioccolato svizzero è superbo. Unico. Inimitabile. E non è vero che gli orologi a cucù mi stanno sul cazzo. Forse un pochino, ma poco poco poco. Noiosetti, ma simpatici. carucci. E in Svizzera gli svizzeri sono troppo pochi, ce ne vorrebbero di più. Ci vorrebbe un'invasione di svizzeri. Ci vorrebbero due svizzere. Anche tre. Comunque, non ho ancora firmato. Non vorrei... non vorrei pensaste che lo faccio solo per soldi?!!

lunedì 15 dicembre 2008

Mi porta una fantasia di carboidrati? Pane, cazzo!!!

Quindici minuti sotto la pioggia battente. Inzuppati peggio di un cantuccio dentro al vin santo, facciamo il nostro ingresso ore tredici punto zero zero, perfettamente in orario, al Gioia, ristorante fusionvegetariano per palati fini e portafogli spessi. Spumante per iniziare. Doppio spumante. Stuzzichino provocatorio - a quanto dice il cameriere - di finto carpaccio guarnito con qualcosa e accompagnato da qualcos'altro. L'unica cosa di provocatorio sono le dimensioni, adatte forse a un uomo che non superi i dieci centimetri di altezza. Passiamo al primo: uovo finto fatto di bla bla insiema a cubo vero fatto di blu blu. Il cameriere spiega, e noi facciamo sì sì con la capoccia. Vino bianco. Ancora vino bianco. Arriva il piatto principale, accompagnato da un dubbio amletico: passeggiata nel bosco o felicità? Opto per la seconda scelta, visto il tempo. Pochi minuti dopo si materializza davanti a me un piatto. Dentro al piatto, un tortino visibile solo al microscopio elettronico con delle fogliacce vendute come insalata. Vino bianco. Quando arriva il dolce, lo stupore ha il sopravvento: buoni gli antipasti, ma il resto? Certo che il tortino di cioccolato, anche se è grosso quanto una mia nocca, è davvero prelibato. Vino bianco. Caffè che, a quanto pare, è un vero caffè, niente provocazioni o finti bla bla bla. Sono felice. Esco, cammino sotto la pioggia e sono felice. Mi fumo una sigaretta e sono felice. Sono felice, felice. Per forza, ho preso il piatto felicità. Per forza, sono ubriaco, porca puttana!!!

giovedì 11 dicembre 2008

Notizie dal mondo 4

Un uomo si mangia da solo, ma non riesce a digerirsi

Gli ambientalisti avvertono: respirare fa male all'atmosfera

Crsi economica - Il governo Berlusconi decide con un decreto legge di abbassare l'età media di vita a 35 anni

Il Partito Democratico e la crisi di leadership. Berlusconi si candida: "Serve un uomo forte". Walter Veltroni: "Si può fare!"

Babbo Natale esiste e si chiama Beppe

Scoperta nuova specie di pericolosissimo chihuahua: imita Capezzone e anestetizza le sue vittime con monologhi ininterrotti di cinquanta minuti.

Scienziati riuniti per il convegno Si può vivere in eterno? E se sì, sarà possibile avere un mutuo più agevolato?

Perché la A viene prima della B?

Kierkegaard non ha mai imparato a pronunciare correttamente il suo nome

Arrestato a Zurigo serial killer di orologi a cucù. Alla domanda "Perchè lo hai fatto?", ha risposto "Cucù!"











mercoledì 10 dicembre 2008

Ascoltare il silenzio

Mi piace la neve. Mi piace il silenzio che si posa sulla città. Mi piace la notte fredda, l'aria gelida, il caldo della mia stanza. Apro la finestra, chiudo gli occhi. Dove sono? Mi piace la neve. Mi piace il suo inudibile rumore. Mi piace fissare immobile i fiocchi che cadono. Mi infilo sotto le coperte, spengo la luce. Quante ancora? Quante nevicate? Quante? Mi piace la neve. Mi piace. L'oscurità mi porta via, per un po', lontano. Mi piace. Mi piace...

martedì 9 dicembre 2008

Caduta libera - dedicato alla stempiata che avanza

"Sono sempre i migliori che se ne vanno"
"I miei capelli cadono, ma sempre in piedi"
"Ma questo è un esodo!!!"
"In questa piazza c'è posto anche per una statua"
"Su, dove vi siete nascosti?"

giovedì 4 dicembre 2008

Notizie dal mondo 3

Per combattere la crisi finanziaria, il governo Berlusconi vara un nuovo decreto: da gennaio ci saranno due ore di luce in più al giorno

Prodi spiega la ricetta per uscire dalla crisi, ma nessuno lo capisce


Tre sondaggisti su due non conoscono la matematica


Monaco buddhista si reincarna in un tubetto di dentifricio


Gli scienziati spiegano: l'uno veniva dopo il due


Uno studio rivela la connessione tra le emorroidi e il concetto di Ubermensch


Le sinfonie di Mozart, suonate al contrario, sono uguali alle sinfonie di Beethoven


Stragi del sabato sera. Formiche travolgono passanti: si erano appena scolate una bottiglia di Bud


Obama smentisce pubblicamente di essere nero, ma non tutti gli americani gli credono


Il migliore amico dell'uomo non è più il cane, ma Facebook






mercoledì 3 dicembre 2008

L'uomo è nato per essere schiavo?

Sì. Potrei concludere così il post, però qualche spiegazione aggiuntiva sarebbe gradita. Sono tante le cose di cui non possiamo fare a meno, nostro malgrado. La tecnologia, per esempio. Sviluppata per rendere più facile la nostra vita, ha finito per ricondurci tutti nella terra di Egitto, vanificando quarant'anni di peregrinazioni prima di raggiungere la terra promessa. Alzi la mano chi riesce a fare a meno di mail e cellulare per una settimana senza trasformarsi in una specie di zombie che vaga barcollando, nell'attesa di ricongiungersi con il proprio pc o di poter rispondere finalmente a un sms. Per non parlare di Facebook, contro cui anche il centro di San Patrignano si è dichiarato impotente. Che fare? Vi consiglio uno dei pochi luoghi in cui poter ancora godere di silenzio, intimità e nessuna rottura di coglioni: il cesso. Vi sedete sul trono, aprite un libro e vi prendete mezz'ora, senza pc, internet, cellulari, tom tom, dvd e televisione. Enrerete in contatto con il vostro io più profondo. Profondo, profondo... occhio a non espellerlo tutto, però, eh?!

martedì 2 dicembre 2008

Città di asini

Sono in ritardo. Sono in ritardo, ma non riesco a uscire dalle coperte. Levatemi tutto, ma non il piumone. Lasciatemi crogiolare dentro al tepore casalingo ancora per dieci minuti. Tic tac, tic tac, tic tac, le lancette roteano vorticosamente. Bastarde! Sono molto in ritardo. Tempo quaranta minuti e, in sella allo scooter, sfreccio per le strade di Milano. Freddo. Tanto freddo. Supero l'Arco della Pace e... fermo. Una serpentina di macchine avvolge il centro città. Tutti in coda, me compreso: ma lo sciopero dei mezzi non era ieri? Cazzo, sono in ritardo, in ritardo, in ritardo!!! Il mio ingresso trionfale in ufficio è viziato da un peccato originario: il ritardo. Accendo il computer, mi collego: "Cascina Gobba, deraglia treno metropolitana". Ahh!!! Penso, medito, frullo neuroni. Dunque, l'asino raglia, il treno deraglia: forse perché lo guida un asino?

lunedì 1 dicembre 2008

Tre chilometri con un litro. Di alcol

Se verso le cinque del mattino di una piovosa e fredda domenica milanese, dopo una serata passata sulle piste da ballo a imitare Tony Manero, decidete di tornarvene a casa a piedi, potetete essere sicuri di due cose:

1 Farà un freddo cane

2 Siete ubriachi

Nel mio caso, il punto due diventa "siete molto ubriachi". Il punto uno, "un freddo cane e bastardo". Certo, avrei potuto scroccare un passaggio, ma temevo per il mio stomaco, una bomba a orologeria: alla prima curva sarebbe sicuramente deflagrato. E poi, avevo voglia di fare due passi. Così, me la sono fatta tutta a piedi, la strada. Trenta minuti. Credo avrei potuto metterci di meno, ma barcollando il percorso diventa molto più lungo. Non ho incontrato anima viva. Solo io - più morto che vivo, a dire il vero -, qualche macchina di passaggio, i miei pensieri - foschi - e il freddo, che credo mi avesse congelato il rum nelle vene. Pensavo di aver smaltito la sbornia, ma mi sbagliavo di grosso. Be', certo, a meno che il mio appartamento non avesse deciso tutto d'un tratto di roteare vorticosamente...

giovedì 27 novembre 2008

Notizie dal mondo 2

L'intelligence americana rivela: i puffi nelle mani di Al Qaeda

Il Dalai Lama nella vita precedente era un impiegato delle Poste Italiane


Big Jim in realtà si chiamava Frank!


L'Italia ha la forma di uno stivale di Gucci!!!


Durante i compiti in classe i bambini cinesi copiani sbaragliando la concorrenza


Uomo scopre il senso della vita, ma solo per pochi secondi


Dopo l'alcol, pubblicità in televisione anche per l'eroina. Claim: drogatevi responsabilmente


L'uomo discende dalle scimme, le scimmie discendono da Lucio Dalla


Il governo italiano abolisce con un decreto legge i nonni: "Siamo in recessione economica, bisogna fare alcuni sacrifici"


Scoperta scientifica sensazionale: i numeri dall'uno al tre sono facili da memorizzare!!!







mercoledì 26 novembre 2008

Sesso-lo ci pensaste un po' meno. Un po' meno...

Parliamo di sesso. Da qualche giorno gli utenti di FB - tanto per cambiare - si stanno spremendo le meningi per bene. Il loro tempo prezioso è occupato da un test che cambierà il destino del mondo, porterà la pace universale e salverà migliaia, milioni, anzi, miliardi di vite: Quanti minuti al giorno pensi al sesso? Una volta si domandava "Quanto tempo duri?", ma si sa, i tempi sono cambiati. Così, apprendo con ammirazione che quella mia amica dedica 245 minuti della sua giornata a fantasie sessuali, mentre quell'altra si impegna per ben 775 minuti. Che dire poi dell'amico che almeno per 865 minuti al giorno non può rivolgere il suo pensiero ad altro? E sapete cosa fa questa gente che pensa al sesso tutto il tempo, e ci pensa, e ci ripensa, e poi ci pensa ancora e ancora e ancora un'altra volta? Torna a casa, accende il computer, si connette su FB, rifà il test e quando finalmente esce "... pensa al sesso 1440 minuti al giorno", spegne il computer e se ne va a letto contenta.

p.s: state leggendo questo post, ma io lo so a cosa state pensando...

martedì 25 novembre 2008

Che colpo!!! Più che altro, da k.o...

La pallina, a quella velocità, è già difficile da vedere. Da colpire poi con una racchetta, praticamente impossibile, figuriamoci con un nunchaku. Il ragazzo dal kimono d'oro non ce l'avrebbe mai fatta e nemmeno Karate Kid con l'aiuto del maestro dai la cera togli la cera ma forse non c'era Miyagi. Certo, se dall'altro lato del tavolo avete invece Bruce Lee, le cose cambiano. O no?

lunedì 24 novembre 2008

Le zanzare svernano ai Caraibi. O in Costa Azzurra...

Ma le zanzare, d'inverno, dove vanno? Probabilmente è una domanda idiota, anzi, lo è sicuramente, ma è quello che il mio cervello è riuscito ieri notte, faticosamente, a partorire. Così, stamattina, ho deciso di utilizzare FB: ho pensato che qualche anima pia si sarebbe degnata di rispondere. Be', i commenti sono stati due, tanto per farvi capire l'interesse suscitato dalla domanda. Una mia amica sostiene che si ritrovino tutte a casa sua. Potrebbe avere ragione. Un'altra, invece, più scientifica, crede che muoiano. Di freddo? O di fame? O si suicidano? Chi lo sa... La mia teoria? Non posso parlare in generale, ma sono più che certo che quelle che mi hanno punto vagano mesi in giro per Milano. Ubriache. Consiglio: la prossima volta scegliete un bersaglio un po' più sobrio...

giovedì 20 novembre 2008

Ma dove cazzo è Matt? E la sua fidanzata?

Lo ammetto, il video, in termini web, è vecchio, 2006, però ci sono ricapitato su per caso e mi sono detto: non posso non pubblicarlo. Per chi non lo avesse mai visto - può capitare - lui è Matt Harding, un tizio che è diventato famoso andando in giro per il mondo con una videocamera e facendosi riprendere, in ogni luogo visitato, mentre esegue sempre lo stesso numero da ballerino circense. Se volete saperne di più su questo personaggio bizzarro e semplicemente se avete voglia di vedere la sua ultima fatica, http://www.wherethehellismatt.com/

p.s: la canzone che fa da sottofondo è un remix fatto da Gary Schyman di Sweet Lullaby dei Deep Forest

mercoledì 19 novembre 2008

Intrappolati in un gigantesco reality

La maggior parte delle persone che conosco, me compreso, non prova alcun interesse verso quel format televisivo che ha rivoluzionato i palinsesti negli ultimi anni: il reality. La maggior parte delle persone che conosco, me compreso, osteggia apertamente il reality, criticandolo ferocemente. Uno dei meccanismi principali che traina chi guarda questo tipo di trasmissioni è la morbosità: spiare dal buco della serratura. Per chi vi partecipa, invece, è la possibilità di stare sotto la luce dei riflettori per quel famoso quarto d’ora di celebrità teorizzato da Andy Warhol. Non so fare nulla, ma mi godo la fama – ancora più effimera di quanto lo sia già - per quel poco che potrà durare. E qui inizia a non tornarmi qualcosa. Sì, perché la maggior parte delle persone che conosco, me compreso, è iscritta su Facebook. A pensarci, il meccanismo che fa funzionare FB non è poi molto diverso da quello di un reality. Va bene, il social network, l’amico del cugino che faceva le elementari con tua sorella e che non vedevi da vent’anni, ma… Ma siamo tutti lì a spiare dal buco della serratura, a vedere con chi esce l’ex fidanzata, a informarsi su dove andrà venerdì tizio e perché caio ha scritto quella frase. E poi? Poi ognuno cerca di godersi i propri dieci minuti di celebrità quotidiana, carica le foto dei viaggi più belli, delle serate più divertenti, scrive sul suo status sperando che venga il mondo a commentarlo e cercando di dimostrare quanto è bello, bravo, intelligente e diverso da tutti. Sì, siamo intrappolati in un gigantesco reality globalizzato. Prima o poi, però, la moda finirà. Prima o poi…

p.s: ieri pomeriggio ho cambiato il mio stato sentimentale. Era “single”, l’ho semplicemente tolto perché è un tipo di informazione che preferisco tenere riservata. Be’, FB scrive che “David is no longer listed as single”, il che non significa che io sia fidanzato. Apriti cielo, ho creato un subbuglio isterico di commenti. Siamo tutti molto, molto morbosi

lunedì 17 novembre 2008

Settimanca...

“… diman tristezza e noia recheran l’ore…”, e se lo diceva lui, il gobbo di Recanati, c’è da credergli. Proprio vero: la domenica dovrebbe essere abolita. In genere, apro gli occhi verso le due, due e mezza, e rimango a letto un’altra mezz’ora a rimuginare sul perché la mia vita, ultimamente, faccia piuttosto schifo. Poi me ne vado in cucina a sgranocchiare qualcosa. La televisione non ha altro meglio da propormi che il parrucchino ingessato di Pippo Baudo, la pescivendola Ventura che sbraita dall’inizio alla fine della trasmissione, la De Filippi con i suoi Saranno Famosi ma per il momento fanno solo cagare e Licia Colò con le sue treccine adolescenziali che ripropone l’ennesimo reportage sul continente nero, paraponziponzipà. Leggo il giornale e mi accendo una sigaretta, spengo la sigaretta e leggo ancora il giornale. Di seguito, email e Facebook. La domenica su FB non c’è un cazzo di nessuno. Apro un libro, lo richiudo. Seguo le partite, non le seguo. Faccio un giro, compro qualcosa, anzi no, questa settimana sono già in rosso. Torno a casa ed è sempre maledettamente troppo presto. Cinema? Poca roba. Mi tocca pensare, e i pensieri della domenica sono sempre piuttosto deprimenti. Molto deprimenti. Quindi, perché non la aboliamo una volta per tutte? E, già che ci siamo, operazione di epurazione anche per il lunedì, giorno di ansie e pessimi umori, e del martedì, ancora troppo lontano dal venerdì. Il mercoledì e il giovedì vanno bene. Venerdì e sabato sono perfetti. Certo, a pensarci, il mercoledì assumerebbe le stesse caratteristiche del lunedì. E il giovedì del martedì. Quindi, via anche loro. Rimaniamo con il venerdì e il sabato. Il venerdì diventa come il lunedì, e il sabato? Nel dubbio, togliamo anche quello: una buona non settimana a tutti quanti!!!

giovedì 13 novembre 2008

Notizie dal mondo

G:W.Bush, sorretto da un team di esperti, sta valutando l'ipotesi di esprimere un pensiero compiuto

Obama, il nuovo presidente degli Stati Uniti, sconvolto: "Perché cazzo nessuno mi ha mai detto che sono nero?!!"

Berlusconi si scusa per la battuta su Obama: "In fondo non è poi così giovane"

Vandali fanno irruzione in casa editrice e cambiano l'ordine delle parole nel vocabolario italiano

Scoperta sensazionale degli scienziati: l'Universo ha una fine e dura meno di Beautiful

Furia Cavallo del West che beve solo caffè: "Dopo, non posso fare a meno di una sigaretta"

Religione: le penitenze cristiane possono essere detratte dalle tasse

Da non credere: lo yeti è un comunista!!!

Il pendolino di Mosca posseduto dallo spirito di padre Pio



mercoledì 12 novembre 2008

È ora di andare. Cucù, cucù!!!

Parliamo di trasferimento a Zurigo. Svizzera. È un'ipotesi che potrebbe tradursi in realtà. Imballi l'imballabile in tanti scatoloni, e via, si parte. Grande opportunità? Dipende. Per esempio:

1 Cambiare aria per un po', grande opportunità

2 Andare a vivere da solo, grande opportunità

3 Avere un aumento di stipendio, grande opportunità

4 Imparare una nuova lingua, grande opportunità

5 Lavorare in un team internazionale, grande opportunità

6 Quantità industriali di cioccolato fondente, grande opportunità

Non sembrerebbe affatto male. Però... però ho scoperto una cosa: la Svizzera è piena di svizzeri. Roba da non crederci. Sì, quelli delle banche, del cioccolato e degli orologi a cucù. Nell'ultimo anno sono stato diverse volte a Crans, ridente - si fa per dire - cittadina svizzera del canton Vallese. Ora, quando vai via per il fine settimana e magari hai passato l'intera giornate sulle piste da sci, vuoi una sola cosa: rilassarti. Torni a casa, ti fai un bagno, ti sdrai sul divano davanti a un interessantissimo programma svizzero su cioccolato, orologi a cucù e banche. Poi, piano piano, la palpebra si appesantisce e... e un cazzo, ti devi alzare, vestire e fare anche in fretta, perché dopo le nove di sera non ti fanno neanche più una pizza. Dopo le nove di sera, agli svizzeri il cuore smette di pompare sangue. Sì, può succedere anche in qualche paesino di montagna del nord Italia ma, vi assicuro, qui detengono il titolo. E poi, l'orologio a cucù non sbaglia...

Quest'anno Zurigo è stata eletta prima città per la miglior qualità di vita. Mica male, no? Certo, bisogna poi capire cosa si intende con qualità della vita: tutto sommato, anche dentro a una tomba la qualità non manca, visto che nessuno è mai tornato indietro per lamentarsi.

E allora, grande opportunità, o no? Be', dipende. A me, comunque, gli orologi a cucù mi sono sempre stati sul cazzo.

martedì 11 novembre 2008

L'eterno infante

Lunedì sera. Divano. Leggo qualche pagina. Facebook. Zelig. Leggo qualche pagina. Facebook. Gioele Dix che, essendo un automobilista, è sempre costantemente in..zzato come una bestia. Vado avanti in loop fino alle undici. Poi sollevo il mio piattissimo culo e mi dirigo come un automa verso camera mia. Faccio due giri su me stesso come Clark Kent, ed eccomi in versione supereroe da serata. Passo davanti alla cucina. Mi madre mi riconosce: strano, a Clark Kent bastava togliersi gli occhiali e infilarsi una calzamaglia.

"Non starai uscendo ora?!"

"Sì"

Mi lancia uno sguardo inceneritore pregno di criptonite, ma non mi faccio abbattere. Poi, non contenta, sfodera il suo cavallo di battaglia, sentito e risentito migliaia di volte:

"Non fare tardi, altrimenti domani rimani tutto il giorno rincoglionito"

Ora, sono andato a controllare la carta di identità. Dice che il mio anno di nascita è il 1976. Perciò, come mai dovrò interpretare quella frase sibillina?

1 Mollo il lavoro, così la mattina posso dormire e di sicuro sarò meno rincoglionito del solito

2 Cambio mamma

3 Cambio la data di nascita. Magari la alzo di una ventina di anni.

4 Faccio armi e bagagli, e vado finalmente a vivere da solo

Mhh...

lunedì 10 novembre 2008

Vita lunga? Preferisco quella stretta

Ieri sera, mentre deliziavo il mio palato con dell’ottimo arrosto, sono stato informato dal TG5 che la maggior parte degli ultracentenari italiani vivono a Ovodda, sperduto paesino della Sardegna. Ecco la nonnina di 105 anni intervistata mentre si alcolizza con una pinta di birra, certo per dimenticare la rottura di coglioni di essere ancora viva e di avere una giornalista del TG5 come ospite. Arriva, inesorabile, la domanda che tutti attendevamo con ansia, domanda che si abbatte inesorabile come una ghigliottina sulla mummia sarda: “Signora, qual è il suo segreto?”. Pendiamo dalle sue labbra. “Mangiare quello che c’è in casa”. E chi l’avrebbe mai detto? Di sicuro, con quell’unico dente che si ritrova in bocca, avrà ben poco da sgranocchiare. La signora, a Ovodda, è in buona compagnia: altri quattro ultracentenari e svariati novantenni. Deve essere il paese dei divertimenti… Questa cosa non poteva ovviamente sfuggire alla scienza medica, impersonata dal luminare di turno, da anni impegnato a studiare il caso di Ovodda. Scopo: assicurarci una vita più longeva. Insomma, più anni per tutti. Io ci ho pensato, lo confesso. Un abbozzo di pensiero. Ho trentadue anni, una borsite al ginocchio, un menisco infiammato, il naso deviato, le vertebre schiacciate, un’ infrazione ossea che mi causa dolore al polso da quasi otto mesi e ora… Ora mi vengono a dire che vogliono farmi vivere fino a cento, centodieci, centoventi anni? Pieno di rughe, senza denti, con tre capelli in testa e il pannolone sempre ben allacciato? E magari con la settantesima edizione di Porta a Porta, il Grande Fratello e L’Isola dei famosi? Che incubo!!! Pensate solo l’impresa titanica di spegnere le candeline al compleanno… Come disse il grande Bob Hope: “Penso che sia meraviglioso che siate intervenuti al 43° anniversario del mio 39° compleanno. Abbiamo deciso di non mettere le candeline sulla torta, quest'anno. Avevamo paura che un aereo della Pan Am le scambiasse per una pista d'atterraggio”

giovedì 6 novembre 2008

Yes, Week End!!!


L'elezione di Obama è stato recepito nel mondo come un cambiamento epocale.

Cosa aspettarsi, quindi, dal futuro?

Ieri notte, il mio amico Mat e io, cazzeggiando su FB, ci abbiamo provato.


Mat:

Il fatto é che David sta rimettendosi all'aramaico e alcune cose ancora gli sfuggono. Ma dai, con Obama Presidente ora tutto é piú facile, no? Pare che sia annunciata la fine della crisi finanziaria, i matrimoni misti serviranno a differenziare solo quelli tra uomini e donne da quelli tra persone dello stesso sesso, il Petrolio si potrá bere e i paesi africani ne distilleranno delle annate particolari per venderle al mercato delle bevande pregiate...pensa che ho sentito che grazie a Obama sará possibile pure che l'Inter vinca una Champions. E pare che ora Veltroni sia diventato anche credibile. E c'é uno strano fermento alle fermate dei tram: dicono che le vecchiette ora sorridano invece di lamentarsi della maleducazione dei giovani. È proprio forte sto Obama! Perché non pensare dunque che il buon David non possa "attendere שבתות בצבע באקופק"????

Io:

Hai perfettamente ragione, Mat... tra l'altro, pare che con l'elezione di Obama, si restringerà il buco dell'ozono, Wille Coyote riuscirà ad acchiappare quel rottoinculo di Beep Beep e l'entropia totale smetterà di aumentare. Ma, soprattutto, io potrò "attendere שבתות בצבע באקופק". Mazal Tov!!!

Mat:

ATTENZIONE!!! ATTENZIONE!!! Notizia da SkyTG24: il buco dell'ozono non e mai esistito. Pare che sia un invenzione di qualche filibustiere. Pertanto é inutile cercare di ridurre qualcosa che non esiste!Si sussurra pure che Mr President abbia detto qualcosa riguardo alla Festa del Cinema di Roma. Pare che sia da considerarsi un Festival Cinematografico di tutto rispetto e serio.Bello.Oggi mi sento come un bimbo con la sua girella in mano.Ma senti: da dove si esce, ad Ayalon South?

Io:

Be' dipende... se vuoi, puoi prendere l'hayarkon... Ultime notizie:La mafia ... è una bufala colossale: Obama la seppellisce con una risata. Il mostro di Loch Ness non è poi così mostro. L'inno americano d'ora in poi verrà cantato in modalità beatbox. Mr president apre le carceri di tutto il mondo, perché i criminali si sono redenti. Gli alieni sono di origine afroamericana. Nobel della pace alle bombe che sono diventate ancora più intelligenti360 giorni all'anno di vacanza: Obama proclama "Yes, week end!!!"

Mat:

Barakobama ha appena emanato un comunicato stampa: gli 800 amici di David sono tutti veramente amici suoi. Anzi: la sua infanzia é stata piuttosto affollata. E "Ui Can" non é una bestemmia veneta.

Io:

Comunicato stampa due: David ha assunto negli ultimi tempi 800 identità diverse. Wii Ken è il nuovo gioco Nintendo che fa trombare per la prima volta il noto bambolone omosessuale con la Barbie

Mat:

E "BaraccaObama" non é un programma formativo islamico per i senzatetto di Damasco.

NdR: per protesta per l'assurditá della nottata elettorale passata davanti alla CNN da numerosi non americani la notte scorsa, David e Mat hanno annunciato che stanotte condurranno una nottata post elettorale per gli americani che non hanno seguito le elezioni ieri notte.

Io:

E diranno quello che nessuno - sano di mente - ha il coraggio di dire!!!

No, è un circolo ricreativo: Bar Accaobama

Mat:

Seguiteci su www.sarapahlin-wedoitbetter-america2012.org. O su TelePace.

In palio questa notte un paio di weekend di caccia in Alaska.

Io:

E per i più fortunati, il kit per gonfiarsi il petto alla McCain

Mat:

Ma le McCain..non erano delle patatine??! Mah...mi sa che qualcuno se l'é mangiate in un sol boccone.Alla prossima puntata... Gute Nacht!

martedì 4 novembre 2008

Un racconto mai inviato

L'avevo scritto per il concorso di "Italians", forum del Corriere della Sera moderato da Beppe Servergnini. L'ho tenuto lì, e ho aspettato. Il termine ultimo per inviare il racconto era il 31 ottobre. Il 30 mi decido... niente, errore tecnico, non riesco a inviarlo. Aspetterò. Il giorno dopo, idem. Così, il racconto è rimasto sul mio desktop. Pazienza, lo pubblico qui e chissenefrega.

L'accendino


“Fortuna che ha smesso di piovere”, penso, mentre lentamente mi trascino su per le scale della stazione di Mehringdamn. Fa un freddo cane qui a Berlino: sei la minima, quattordici la massima. I meteorologi l’avevano previsto: ondata di gelo proveniente dalla Siberia. La città è un enorme tinello buio e umido. “Wie spät ist es?”, domando a un ragazzo con una faccia più addormentata della mia. “Che ore sono?” “Le undici e mezza”. Di già? Tiro su il cappuccio della felpa, alzo il bavero della giacca e mi incammino. Non sono più una persona, ma due occhi che spuntano in mezzo a strati di vestiti inzuppati. Poche persone lungo la strada: qualche ciclista, dei giapponesi che scrutano l’entrata di un night e tre tizi che discutono davanti a giganteschi boccali di birra. Volto l’angolo e mi accendo una sigaretta. Non c’è nessuno, una strada fantasma. Sento dei passi dietro di me. I passi si avvicinano. Aumento l’andatura. I passi si fanno più rapidi. Sento il cuore che rimbomba, pum, pum, pum. Non me ne accorgo, ma sto correndo. “Hey!”, grida una voce profonda, cavernicola. Io non mi fermo. Resisti, sei quasi arrivato. Metto le mani in tasca: dove sono le chiavi? Ah, eccole… Avanti, avanti, ancora avanti. E poi? E poi sono per terra, inciampato nella stringa slacciata della mia scarpa. Attendo. Una goccia di pioggia si stacca da una foglia, atterrandomi sopra il naso. L’ombra della mia fine si allunga minacciosamente sopra di me. Eccolo. È enorme e mi fissa con occhi vitrei. Ha il fiatone: dalla sua bocca esce vapore che si dilegua come nuvole sospinte dal vento. Mi tende il braccio. Nella mano nasconde qualcosa. “È tuo questo?” La mano si apre, mostrando un accendino rosso. Proprio come il mio. Controllo nella tasca della giacca: niente, deve essermi caduto prima. “Ja, danke schön”. Il tizio mi aiuta a rialzarmi. Il mio culo è completamente bagnato. Il tizio sorride, saluta e se ne va. Lo guardo mentre si allontana. Sono proprio uno stupido. Davvero.

giovedì 30 ottobre 2008

Celebrità

Suono di citofono.
"Chi è?"
"Io!"
Il portone si apre.
Ora, mi sapete dire chi è questo Io che tutti conoscono?

mercoledì 29 ottobre 2008

Ride bene chi non ride affatto

Ieri, verso mezzanotte, prima di crollare sul letto privo di sensi, compio un gesto eroico: l’accensione del televisore. Con agilità da prestidigitatore muovo il pollice da un tasto all’altro, fino a quando la mia attenzione, piuttosto scarsa, decide di soffermarsi su Italia Uno. Trasmettono SNL: per i profani, Saturday Night Live, uno dei programmi comici di maggior successo, in onda da 33 anni sulla NBC, in seconda serata. Per darvi l’idea, sono passati dal SNL personaggi come Dan Aykroyd, John Belushi, Bill Murray, Eddie Murphie, Billy Cristal, Ben Stiller, Adam Sandler, Sarah Silverman, Will Ferrell, Tina Fey e molti altri. Qual è la sua peculiarità? Fa ridere. Fa ridere tanto. Si piange dal ridere. È commovente quanto si riesce a ridere. E ora torniamo a Italia UNO. Non abbiamo l’originale, ma una scialba, triste, deprimente versione italiana. Ora:
1 Va in onda il martedì. E si chiama Saturday Night Live. Grandi!
2 I comici non fanno ridere
3 Si piange. Tanto. Perché il programma fa schifo.
Come sempre – ci avevano già provato con il David Letterman Show – un certo tipo di comicità la sanno fare solo gli americani: dobbiamo per forza scopiazzarli facendo dei prodotti che rasentano la schifezza? Ubi maior…

mercoledì 22 ottobre 2008

Dottore, sto per morire?

Sdraiato sul divano, alle prese con i suoi corsi di latino e aramaico, porta la mano alla fronte, la tiene premuta qualche secondo e poi, sconsolato, emette uno starnuto che cambia il clima nella stanza. Pochi minuti dopo si trascina lentamente verso la cucina, dove si accende una sigaretta e riflette sul suo tragico destino. Ritorna ciondolando, riconquista la posizione supina e per una buona mezz’ora tira su con il naso, fino a quando la sua scatola cranica, credo, non viene completamente invasa dal muco. Un metronomo, in pratica, che scandisce il ritmo dei miei esercizi al pianoforte.

“Non potresti soffiarti il naso, per piacere?”, domando: Bach non si merita tutto questo rumore di sottofondo.
“Sono intasato”, risponde offeso, poi ricomincia ancora più forte, tant’è che ho paura che, di questo passo, finisca con aspirare il tappeto su cui poggia la mia sedia.

Perché mio padre è così: grande cervello, ma guai a prendersi un raffreddore. Non ho mai visto soffrire così neanche un malato terminale.
“Dopo cena prenderò un’aspirina e credo che poi andrò a dormire”
Aspetto la mia replica. Dovrei sostenerlo, in questo momento difficile. Portargli conforto. Avere il naso che cola è una tragedia: adesso ci sei, domani chissà.
“Papà, è solo un raffreddore!”
Mi guarda come un prigioniero può guardare il proprio aguzzino. Se i suoi occhi in questo momento potessero parlare, mi direbbero: “Solo un raffreddore?! Solo un raffreddore?! Tu non capisci niente!!!”. Ma i suoi occhi non parlano. Il suo naso, invece, emette dei gran suoni. Sento i suoi germi che mi prendono a schiaffi. Sento il suo naso che tira su, e su, e ancora più su. O che palle!!!

martedì 21 ottobre 2008

Seduta creativa

“Che lavoro fai?”
Il creativo”

Ripensavo
l’altra sera al tizio che ha risposto a questa domanda. Seduto comodamente sopra il cesso, rimuginavo sul significato. Creativo… Cosa avrà mai voluto dire? Bereshit Bara' Elohim et ashamaim veet Haaretz: In principio Dio creò il Cielo e la Terra. Lui, di sicuro, un creativo lo era eccome, anche se i risultati, a detta di qualcuno, sono pur sempre discutibili. Ma quell’altro? Creativo… E io, io lo sono? Cavolo, come faccio a rispondere… Certo, sono un copywriter. Scrivo. Certo, sono un musicista. Suono. Certo, sono un compositore. Un compositoruccio. Scrivo. Scrivacchio, ma sono un creativo? E poi… plof: partorisco uno stronzo straordinario, innovativo, originale, che pesantemente si deposita in fondo alla tazza del cesso. E allora, in quel preciso momento, tutto mi si è chiarito: certo che sono un creativo!!!

giovedì 16 ottobre 2008

A letto senza cena!!!

Lo confesso, sono un bamboccione: vivo ancora a casa con i miei. E non me ne vergogno. I vantaggi sono innumerevoli: zero bollette da pagare, niente spesa, nessun vestito da lavare e stirare, cena in tavola alle otto in punto. Insomma, maggior potere di acquisto e più tempo libero. Però… perché ovviamente c’è un però. Anzi, più di uno. Non ve li elenco tutti, non ho intenzione di tediarvi. Ne citerò solo uno. Ieri sera. Ieri notte. Insomma, stamattina, ore quattro e dieci, il sottoscritto, dopo una serata dedicata ai vizi, gira la chiave nella serratura e fa il suo ingresso trionfale in casa. Il trionfo, manco a dirlo, aleggia solo nei meandri del mio cervello. Con passo alla John Wayne, supero agilmente l’anticamera, spalanco la porta e… una visione terrificante si presenta davanti ai miei occhi: la stanza in fondo al corridoio è illuminata da una flebile luce. In quella camera dorme mia madre. Ora, mia madre dorme con la luce spenta. Ergo, è sveglia. Ci sono due motivi per i quali può essere sveglia: il primo è che non si sente bene; il secondo è che non si sente bene, ma per colpa mia. A naso, opto per la seconda opzione e siccome tolto il dente, tolto il dolore, raggiungo la camera e faccio capolino con il mio bel faccino alcolizzato.

“Ciao!”
“Ma dov’eri?”
“Fuori”
“Sono sveglia dalle tre, ho visto che non eri tornato, il tuo telefonino non prende. Mi fai stare in agitazione”
“Dai, mamma…”

E il senso di colpa, intanto, mi sta ripetutamente prendendo a schiaffoni, anche se alla fine lo metto giù con un gancio al mento.
“Scusa, ma domani non vai a lavorare?”

“Certo che vado!”
“Ma tu…”

Non finisco di sentire la frase. Me ne vado in camera mia, mi infilo il pigiama, piscio – non nel pigiama -, mi lavo i denti e di lì a poco sono nel mondo – breve – dei sogni. Mia madre deve essere ancora lì che borbotta.

martedì 14 ottobre 2008

Sono sveglio, anzi no

Ti ti ti ti, ti ti ti ti… Perché è così difficile svegliarsi la mattina? Quesito fondamentale. Ti ti ti ti, ti ti ti ti… No, oggi proprio non ce la faccio: adesso mi volto, spengo la sveglia e me ne sto sotto le lenzuola fino a mezzogiorno. Ti ti ti ti, ti ti ti ti… È che ho le palpebre appiccicate: inutile, non si vogliono aprire. Ti ti ti ti, ti ti ti ti… Poi tanto cosa ci vado a fare in ufficio? Per fissare lo schermo? Ti ti ti ti, ti ti ti ti… In genere non lo farei – sapete, i sensi di colpa, l’etica professionale -, ma in questo caso… solo in questo… Ti ti ti ti, ti ti ti ti… Certo che bruciarmi un giorno così, senza senso… Volendo, il senso lo si trova anche, però… Ti ti ti ti, ti ti ti ti… Sunday morning rain is falling/Steal some covers share some skin… No, la sveglia del cellulare no, eccheccazzo!!! Va bene, ho capito, mi alzo!!!

lunedì 13 ottobre 2008

Il lavoro debilita l'uomo. Il non lavoro anche peggio...

In ufficio calma piatta. È così da una settimana. Arrivo verso le dieci, accendo il computer e, come tutti i bravi impiegati, apro la posta. Per darvi un’idea: due settimane fa mi arrivavano circa quaranta, cinquanta mail al giorno. Neanche il tempo di respirare. Adesso dieci, forse quindici, e nessuna che contenga qualche richiesta di lavoro con scadenza immediata. Niente, il che rende problematico il trascorrere delle ore. Incomincio guardando fuori dalla finestra. Essendo all’ultimo piano di un palazzo di undici, godo di un panorama niente male. Certo, non sono a New York né in qualche località circondata da parchi, fiumi, monti e mari, ma il bello, volendo, si trova sempre. A fatica, ma si trova. Poi scrivo un post come questo, sperando che mi tenga impegnato per almeno una mezz’ora. Controllo la mia posta personale: due indirizzi, ottimo. Spedisco qualche sms, così, tanto per tenere in allenamento il pollice. Facebook, Messenger, Skype. Santa Trinità… Pranzo, caffè, Facebook, Messenger, Skype. E mancano ancora TRE ORE!!! Non ce la farò mai. iPod nelle orecchie… ahh, che male! Allora infilo solo le cuffie. Corriere della Sera, Haaretz, Ynetnews, Le Monde, Le Figaro, The New York Times. Prendo un foglio e ripasso l’ultima lezione di ebraico. Leggo gli annunci di lavoro. Arriva una telefonata. Mangio una banana. Mi alzo, prendo da bere, vado in bagno, faccio il giro lungo, torno. Sono le sei e mezza, che faccio? Facebook, Messenger, Skype. Facebook, Facebook, Facebook. Fai la giravolta, falla un’altra volta. Sopra la panca la capra campa, sotto la panca la capra tromba. Fatemi andare a casa! Help, I need somebody, not just anybody. Le sette. In neanche sessanta secondi: spengo il computer, mi infilo la giacca, lo zaino, prendo l’ascensore, arrivo a pian terreno, esco, slego lo scooter, lo accendo, mi metto il casco, parto e alzo pure il dito medio all’automobilista che cerca di uccidermi con una manovra assassina. Domani spero di essere sommerso di lavoro. Amen.

mercoledì 8 ottobre 2008

A Milano, una volta, si stava dietro ai banchi. Di nebbia...

La scuola mi fa schifo!!!
Più che una frase, una vera e propria sentenza che può essere stata pronunciata da:


1 Una persona problematica che come hobby ha quello di assaggiare banchi, cattedre, lavagne, muri. A una persona così la scuola è sicuramente indigesta

2 Un esteta. Forse è capitato in una sede che offende il suo senso estetico

2 Il sottoscritto, che a sei anni, il primo giorno di scuola, aveva già capito come sarebbero andate a finire le cose...


Non so voi, ma io propendo per la terza ipotesi. Certo che anche la prima, però...

mercoledì 1 ottobre 2008

Signorina, solo un momento, prego!

Questa è una storia vera. E se la verità per voi è solo un’eterna ricerca, consideratela almeno verosimile. La protagonista della vicenda è una gran bella ragazza che di mestiere fa la modella. La gran bella ragazza, che di mestiere fa la modella, è fidanzata con un mio amico. La gran bella ragazza, che di mestiere fa la modella ed è fidanzata con un mio amico, è francese. Di Parigi. Ora, dopo 18 mesi di fidanzamento, ha finalmente incominciato a scambiare qualche vocabolo in italiano. Niente male: molto meglio di Ranieri che, come dice quel gran simpaticone di Mourinho, in cinque anni nella piovosa Londra ha imparato a mala pena a dire Good Morning e Good Afternoon. Insomma, per capire, capisce. E per parlare, parla: qui iniziano i problemi. Sì, perché lei adora il succo di pompelmo. Questo non è un problema, anche se a me, personalmente, il succo di pompelmo fa schifo. Comunque… Lei adora il succo di pompelmo. Ora, se vi trovate al supermercato, girate tra gli scaffali fino a quando non riuscite a ghermire l’ambita preda. Se, al contrario, vi trovate in un noto locale milanese, non dovete fare altro che avvicinarvi al bancone: ogni vostro desiderio verrà esaudito. Ed è proprio quello che fa lei: due o tre passi, poi si protende in avanti, e quando ritiene di essere in prossimità dei padiglioni auricolari del barman, gli sussurra con voce sensuale: “Per piascere, an suco du pompino”. Il povero ragazzo è ancora là che si contorce dalle risate. D’altronde, che cosa avrebbe dovuto rispondere? “Mi spiace, signorina, ma per quello bisogna aspettare un po’”? Naaa!!!

martedì 30 settembre 2008

O la borsa... o la vita

Se il crollo delle borse non vi ha fatto alzare nemmeno un sopracciglio, potreste preoccuparvi per quelle borse che si formano un po’ più in giù del sopracciglio. Parliamo infatti delle famigerate borse sotto gli occhi: secondo Giulio Basoccu, chirurgo estetico e docente all'Università La Sapienza di Roma, sarebbero provocate da una permanenza eccessiva davanti al computer. E quindi? Tutti a casa a leggersi un bel libro o a fare una passeggiata: tanto, se continuiamo così, di lavoro ce ne sarà ben poco per tutti…

lunedì 29 settembre 2008

OrDinho

Questo post l'ho voluto intitolare così perché il giocatore brasiliano, per quanto dotato di culone e maniglie dell'amore, è riuscito a staccare miracolosamente da terra e a infilare la palla all'incrocio della traversa. Insomma, è lui la bomba che ha fatto saltare in aria la difesa interista!!!

venerdì 19 settembre 2008

Il raffreddore fa diventare ciechi


Il raffreddore è la vostra croce? Siete perseguitati da mocci grandi come meteoriti? Respirate ormai solo dalle orecchie? Niente paura, abbiamo il rimedio per voi. No, niente aspirine e decongestionanti. Sesso, tanto sesso. Il rimedio è stato proposto da Sina Zarrintan, ricercatore del Dipartimento di neurochirurgia dell'Università di medicina di Tabriz, in Iran. L'attività sessuale sarebbe in grado di decongestionare i vasi sanguigni, compresi quelli che irrorano le narici. Nel caso fosse impossibile ricorrere a un partner, si può tranquillamente utilizzare il metodo fai da te. E quindi... scusate... e... e... ETCIU'!!! Oh... torno tra poco...

mercoledì 17 settembre 2008

Porca Eva


Eva Mendes - per i profani: attrice che suscita desideri innominabili alla prima occhiata - ha dichiarato di avere fatto sesso in tutti gli Stati d'America. E allora? Io ho fatto di meglio: in qualsiasi stato. In genere, però, uno stato davvero pessimo...

lunedì 15 settembre 2008

Oh cielo, vado a Berlino!


Lunedì prossimo vado a Berlino per lavoro e, se tutto va bene, ci rimango una settimana. E'stato tutto anticipato di una decina di giorni: questo è il risultato ottenuto per avere mandato mail piagnucolose in cui esternavo la mia totale incompetenza e il bisogno urgente di training. Per me è la prima volta nella capitale tedesca e non voglio certo farmi sfuggire un'occasione così ghiotta. Così, oggi ho iniziato a chiedere informazioni sui posti che potrei visitare. Non ho ancora una visione chiara e definita, ma durante pausa pranzo sono già stato informato su tutti i locali gay di Berlino. Gay?! Ma...

sabato 13 settembre 2008

Halo?Helo?Elow? - Dedicated to Uncle Screw


Qualche giorno fa, in ufficio, ho avuto una giornata lunga e difficile. Faticosa. Capita. Così come può capitare di ricevere una telefonata dal tuo capo quando in ufficio ormai senti solo gli aspirapolveri che fanno il loro sporco mestiere, un tizio ti svuota il cestino e tu pensi ancora a come era bello due settimane fa, a Tel Aviv, con il tuo ice coffee chimico, a godersi gli ultimi pallidi raggi di sole. Il capo è tedesco e chiama dagli Stati Uniti. Parla un inglese fluente ma che a me, in quel momento - sarà la stanchezza e tutto il resto - pare incomprensibile. Niente panico, comunque: anche chi è a digiuno di inglese, può sopravvivere a una telefonata del genere.


Capo: auanaghen stops yes what what and ? ? ?

Io: Ah

C: and yes yus fi fi ? ? ? ?

I: Mhh

C: So that and du du de de ? ? ?

I: Yes... ah ah


Poi gli infilate qualche well, qualche I mean, qualche great e un bel I see. Azzardate pure qualche domanda, così, anche a caso, tanto per far vedere che siete partecipi. Se sapete anche quando, ci sta pure una risata. Magari poi scoprite che vi ha licenziato, ma almeno lui penserà che siete un tipo davvero spiritoso. O un idiota...

mercoledì 10 settembre 2008

La fine del mondo


La prima fase dell'esperimento del CERN di Ginevra è stata completata con successo. Mi immagino grandi applausi tra i ricercatori, pacche sulle spalle e capriole pirotecniche. Chissà se riusciranno a trovare questa famosa particella di Dio, il bosone di Higgs, particella inafferrabile che spiegherebbe l'esistenza della massa. Felipe Massa è già sul chi va là... In ogni modo, il temuto buco nero che avrebbe risucchiato la terra non si è ancora presentato. Io tiro un sospiro di sollievo, perché è una settimana che ho cambiato posto di lavoro e avrei dovuto scomparire dal mondo senza neanche aver ricevuto lo stipendio. Riflessione finale: e sa la fine del mondo non fosse, poi, questa fine del mondo?

martedì 9 settembre 2008

Primo Post




Rottocalco: un rotocalco claudicante della mia claudicante esistenza. Una raccolta di non sensi su un senso mai trovato. Un soggettivo sguardo sul mondo e sulla vita che, sarà pure un viaggio, ma io voglio il biglietto di ritorno. Perché in fondo, come diceva Oscar Wilde, la vita è una cosa troppo seria perché si possa parlarne sul serio...