lunedì 27 aprile 2009

A tutta birra - rigorosamente svizzera


In genere la domenica mattina, diciamo verso le sette, le persone normali se ne stanno sotto le lenzuola a dormire. In genere. Io, invece, esco dai locali. Non sempre, e quando non lo faccio è perchè non sono riuscito ad entrarci. Comunque, puzzolente come solo può essere un portacenere colmo di mozziconi - purtroppo, qui nella civile Zurigo la legge sul fumo non è ancora passata - mi avvio con fatica verso la fermata dell'autobus. Dall'altra parte del marciapiede c'è una macchina della polizia ferma: due poliziotti, etilometro alla mano, stanno facendo il test a tre tizi. Non vedo altre macchine oltre a quella della polizia. Non vedo scooter. Non vedo nemmeno biciclette. Quelli sono tre pedoni. PE-DO-NI. Allora cerco di capire, di trovare un senso, una ragione, un perché. Voglio dire, che danni può provocare un pedone ubriaco, a parte esalare mefitiche zaffate alcoliche e sbiasciare parole incomprensibili? Ecco le risposte più plausibili che sono riuscito a trovare:


1 Forse l'unico ubriaco ero io: i due poliziotti facevano parte dei Village People e l'etilometro era pieno di whiskey


2 Mettiamo che il pedone, in preda ai fumi alcolici, attraversi la strada e non si accorga dell'arrivo dell'autobus: pam, impatto assicurato. Ritardo dell'autobus. Tragedia nazionale. Giusto fare l'etilometro ai pedoni.


3 La Svizzera non può permettere che i propri cittadini, abili e arruolati fino ai quarant’anni, vaghino ubriachi da un cantone all’altro: e se scoppia una guerra? Troppo alto il rischio. Giusto fare l’etilometro ai pedoni


4 I tre guappi sono stati sottoposti a etilometro perché stavano superando i cinquanta chilometri orari. Può capitare quando si è di fretta e si allunga il passo, perciò giusto fare l’etilometro ai pedoni


5 Gli ubriachi erano i due poliziotti. I tre tizi erano solerti zurighesi che, prontamente, hanno fatto accostare la macchina e hanno provveduto al test di rito. In ogni caso, è giusto fare l’etilometro ai pedoni


Alle otto sono a letto. Ho pensato "Ma se un pedone non ha la patente e lo trovano positivo all'etilometro, che cosa gli ritirano, i punti della Migros?". E con questo interrogativo inquietante mi infilo sotto al piumone e bunanotte a tutti.



venerdì 24 aprile 2009

Formiche operaie ovvero l'esproprio del mio appartamento


Otto e un quarto, suona la sveglia. Otto e venti, suona la sveglia. Otto e venticinque, e quanto cazzo suona questa sveglia?!! Mi alzo, piscio due litri di birra della sera prima, torno in camera, apro un occhio e poi pure l'altro. Qualcosa attrae la mia attenzione e non è una quarta abbondante: sul pavimento... Guardo meglio... sembrano... sono... formiche!!! In momenti come questo non serve pensare, bisogna agire. Afferro una scarpa e pam, stecchita! Pam pam, stecchite! Pam pam pam pam: è una strage. Missione compiuta. Apro l'armadio: formiche. Nanutissime, microscopiche formiche in fila indiana si muovono tra magliette, jeans e camicie. Che stronze, fuori im-me-dia-ta-men-te. Niente, non mi ascoltano. Chiudo l'armadio. Altre formiche. Si moltiplicano. Si riproducono. Stronze. Mi sposto in cucina. Formiche dovunque: sul tavolo, sopra le mele, sotto le mele but the apple is on the table, sul frigorifero, dentro il frigorifero, sopra i fornelli. La cosa peggiore è che sono formiche svizzere. Fanno cucù, ne sono certo. Vado all'agenzia immobiliare. Espongo il mio problema. Dettagliatamente. Li rendo partecipi. Ridono. Rido anch'io, ahahah. Esco, non c'è un cazzo da ridere. Vado in banca, pago tre mesi di deposito per l'affitto del nuovo appartamento. La cassiera non ride, ma potrebbe farlo. Io non rido e non potrei farlo. Attendo alla fermata del tram. Penso. Penso alle formiche. Penso che mi spacco il culo tutto il giorno per pagare l'affitto e comprarmi qualcosa da mangiare mentre loro sono là che scorrazzano divertite per il mio appartamento, sui miei vestiti, sul mio cibo. E' proprio vero che non ci sono più le formiche di una volta...

giovedì 16 aprile 2009

Noi volevam savuar l'indiriss...


"Entschuldigung, bitte, wo finden ich einen bancomat"?
"Was"
Cazzo, ho sbagliato qualcosa? Forse ho declinato male...
"Eine bancomat..."
Sguardo spento della signora
"Do you speak english?"
"Nein"
"Bancomat"
"Ja"
"Yes"
Gesticola con le mani
"There?"
Punta il dito
"Geradeaus"
"Sì, e... trovo il bancomat? Die Bankomat? There?"
"Ja"
"Ok, viele danke!"

Il tedesco non ha più segreti per me

lunedì 6 aprile 2009

Cinque motivi per e cinque motivi per non, terza


Cinque motivi per diventare un criminale


1 Non sei costretto ad andare in ufficio tutti i giorni


2 Conosci sempre gente nuova


3 Non importa se ti dimentichi il codice del bancomat


4 La crisi? E chissenefrega!


5 Se proprio va male, hai vitto e alloggio assicurati


Cinque motivi per non diventare un criminale


1 La mensa della prigione serve la pasta scotta


2 C'è tanta gente che vorrebbe sempre vederti. Dentro, però


3 I giudici, in genere, sono prevenuti nei confronti dei delinquenti


4 La mamma, se no, sta sempre in pensiero


5 Perché fare il parlamentare è veramente un lavoro palloso