martedì 13 ottobre 2009

Che stronzo!

Dicono che è colpa dell’aria fredda proveniente dalla Russia. Dicono. Dicono che durerà almeno fino a venerdì. Dicono. Insomma, fa un cazzo di freddo. Non so dove stiate voi, ma qui a Zurigo significa cinque, sei, sette gradi di massima e la colonnina del termometro sotto lo zero di notte. Figuriamoci se i maniacalmente precisissimi sfizzeri decidono di anticipare l’apertura degli impianti di riscaldamento: meglio ghiacciare che sgarrare. Ieri sera, in effetti, in casa mia si avvertiva una certa brezzolina, anche se poteva darsi benissimo che i brividi fossero provocati dalla visione di Porta a Porta. Nel dubbio, ho cambiato canale e ho pensato bene che fosse il caso di chiudere le persiane. Sprezzante del pericolo, coperto solo di un bue e un asinello che mi alitavano addosso, sono uscito del balcone, deciso a compiere la mia missione. Fuori, silenzio. Freddo. Buio. Mentre spostavo la persiana, mi è sembrato di scorgere qualcosa muoversi. Mi sono voltato e sul tavolo, appollaiato, c’era un piccione. Un piccione?! Sul mio tavolo?!! Ho sfoderato immediatamente le mie tecniche di combattimento mortale e il piccione, pavido e codardo, ha sbattuto le ali e se n’è volato via. D’altronde, quando ci si trova davanti a David Albert Rosenberg, non si può agire altrimenti. Poi, il mio sguardo è stato attirato verso il basso: eh sì, quello che occupava abusivamente buona superficie del balcone era proprio un gigantesco, schifosissimo stronzo. Uno stronzo colossale. Uno stronzo che, fidatevi, così non lo avete mai incontrato, neanche in ufficio. Ho pensato al piccione. Ci ho pensato e mi son detto che se avesse fatto “muuuuuu”, ecco, non avrei avuto nulla da ridire.

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