Sono in un
momento di stallo. Vorrei dire tante cose, ma non riesco a dirle. Vorrei scrivere tante storie, ma non riesco a scriverle. Vorrei sviluppare tutte quelle idee musicali che negli ultimi mesi hanno trovato spazio nella mia testa, ma non ci riesco. Sì, il tempo gioca la sua parte. Ne avessi di più. Più che altro,
mi sento svuotato. Strana sensazione. Intanto, inizio a pensare alla partenza. Un mese. A volte mi sembra che non sarò mai in grado di organizzare tutto quanto.
Overwhelmed, come direbbero gli inglesi.
Non sono una persona molto pratica. Ho passato la mia vita in mezzo ai libri e alla musica. Sogno a occhi aperti. Uso a fatica un cacciavite. Non so montare un mobile dell'ikea. Bollette e banche, per me, sono un mistero. Non so stirare. So fare la pasta, ma senza il sugo, le uova e la bistecca ai ferri. E basta.
Sono abitudinario, la quotidianità mi permette di convogliare le energie nei processi creativi. L'eccezione mi mette a disagio. Manca un mese. Di sicuro l'esperienza mi farà maturare. Sono un ragazzino dentro a un corpo di trentenne con il cervello da novantenne. Presto troverò un mio equilibrio. O forse no. Forse non è importante. Vado a letto...
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