Ecco un elenco di quello che ho fatto il mio primo fine settimana a Zurigo.
Venerdì sera:
- Allenamenti di nuoto
- Lauto piatto di pasta con parmigiano annesso - scorte nel frigo fino a giugno 2015
- Festa a casa di collega pazza insieme a: collega bisessuale, collega fattone, amico spagnolo della collega pazza, amico giapponese molto molto gay della collega pazza - scolati litri di vodka red bull
- Tutti allo Zukunft, noto club underground: trovo anche un mio amico di Milano insieme a un tizio nottambulo che ama portarsi a casa due donne alla volta
- Il giapponese balla in pista con addosso un kimono femminile rubato dall'appartamento della collega pazza. Il mio amico lo nota da lontano e mi fa: hai visto quel frocio che balla in pista?
- Cuba libre, cuba libre, cuba libre. Tanti cuba libre
- Una ragazza si mette a ballare di fianco a me, poi arrotola la lingua con un ragazzo e, non contenta, la arrotola anche con l'amico del ragazzo
- E' il momento di entrare in azione. E' normale che le pareti si muovano?
- Sbiascico. Magari rimando a domani
- Sono le sette. Usciamo. Il club è ancora aperto. Siamo ubriachi. Saliamo sull'autobus. Facciamo cagare.
- Ore otto, svengo sul letto
Sabato, verso mezzogiorno. Apro gli occhi. Mi alzo. Per mezz'ora sono incapace di intendere e volere. La porta è aperta, ho dormito così, ma fa niente, siamo in Svizzera. Colazione. Esco e, in successione:
- Vado all'Orange, firmo il contratto, esco con l'iPhone
- Vado in palestra: Holmes Club, pieno centro, all'ultimo piano dello Jemoli, l'Harrod's di Zurigo - si fa per dire
- Ma quelli che si allenano all'Holmes cosa mangiavano da piccoli?
- Comunque è tanto per provare, perché per pagare il club dubito che mi basti lo stipendio. Quello annuale
- Mi scolo due litri di acqua. Mi sa che ho sete
- Mi incontro con un'amica che mi porta a mangiare un molto poco kasher Bratwurst. Il molto poco kasher Bratwurst è molto fottutamente buono
- Torno a casa. Faccio una telefonata. L'appuntamento per stasera è alle otto. Mangiati. Cazzo, devo fare la lavatrice!
- Sei e mezza: telefonata chilometrica con madre oppressa dal senso di lontananza del figlio. Lavatrice - che qui è condominiale, con fantastico asciugatore annesso
- Pasta. Asciugatore. Bresaola. Ritiro panni
- Sono in ritardo di un'ora, ma recupero subito il numero di drink idoneo
- Si cambia bar. Ci sono più donne.
- Molte più donne. Tantissime donne
- Verso l'una il gruppo si divide: una parte a casa, una parte ancora in giro
- Io, ovviamente, sono ancora in giro, accompagnato da due baldi colleghi
- Taxi. Ci intrufoliamo in una festa privata. Si beve. La festa fa cagare e anche la festeggiata
- Di nuovo allo Zukunft. Ribecchiamo i due amici della notte prima
- Cuba libre.
- Cuba libre
- Cuba libre
- Sono le tre e tutto va bene
- Sono le quattro e tutto va bene
- Sono le cinque e tutto va bene
- Sono un carico di testosterone esplosivo
- Cinque e mezza: passo in mezzo alla pista e una squinzia mi sbottona la camicia
- Mezz'ora dopo le sono appicicato come una ventosa
- Fumo come una ciminiera. E domani sera dovrei allenarmi. Ma contro il testosterone parto in svantaggio
- Cerco di portare la squinzia a casa mia. Lei mi dice che deve svegliarsi alle nove e mezza per andare a lavorare. Io non demordo
- Alle sette usciamo insieme. Mi chiede di accompagnarla a casa. Io la invito a casa mia. Lei mi dice che deve svegliarsi alle nove e mezza per andare a lavorare. Io non demordo
- Venti minuti dopo siamo sotto casa sua. A questo punto cerco di farmi invitare a casa sua. Lei mi dice che deve svegliarsi alle nove e mezza per andare a lavorare
- Lei allunga le mani dove può e dove non può. Io pure.
- Mi saluta, mi da il suo numero e mi chiede se la chiamerò. Sì sì sì sì
- No
- Ore otto e dieci. Aspetto l'autobus. Cinque minuti.
- Sull'autobus mi addormento tre volte. Sbaglio fermata. Devo tornare indietro
- Sono le nove. Faccio schifo, qui in Svizzera si fuma dappertutto e i miei vestiti sembrano fabbricati con la nicotina. Ho sonno. Stramazzo al suolo. Non posso cedrto dire di non essermi divertito.
Siete tutti caldamente invitati a venirmi a trovare. E intanto mi godo il fine settimana milanese: niente male, no?
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