“Mhhhhhh?” Traduzione: “Mamma, non è che questi vengono a rompere i coglioni anche il fine settimana?”
“No, non dovrebbero”
“Uhhhhhh!” Traduzione: “Ah, meno male!”
Ore undici e quarantacinque del mattino, il mio cellulare vibra sulla scrivania: è quasi peggio delle picconate al bagno. Mia madre. Sono impegnato, però, in un’altra conversazione piena di “mhmh”, “ahah” e “yes”. Richiamo.
“Mamma, mi hai ahahmhmh?”. Quasi mezzogiorno, le mie frasi iniziano a essere molto più elaborate.
“Sì. Niente, volevo solo dirti che gli operai verranno a lavorare anche sabato”
“A casa?”. Sì, lo so che non è una domanda molto intelligente, ma la speranza è l’ultima a morire. “Mi spiace… se vuoi farti ospitare da qualcuno…”
Ecco, come direbbe il mio amico Sandro, il pezzo è fatto. Magari vi fate anche due risate e, sappiatelo, ridere sulle disgrazie altrui non è affatto divertente. E se qualcuno vuole ospitarmi a casa sua venerdì notte, è il ben accetto.
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