venerdì 6 marzo 2009

Immigrato abbastanza irregolare, ma con permesso di soggiorno


Potrei raccontarvi molte cose. In fondo da domenica scorsa è iniziata una nuova fase della mia vita che ha il nome di Zurigo. Potrei, ma ho deciso invece di raccontarvi del parmigiano. Dunque, lunedì sera faccio il mio ingresso alla Coop dietro casa mia. Coop svizzera dietro appartamento svizzero. Sette e mezza. Ho mezz'ora per cercare di riempire un frigo desolatamente vuoto. Cinque minuti se ne vanno nel tentativo - inutile - di cercare di recuperare una moneta per il carrello. Niente da fare. Cestino. Altri dieci minuti per capire di cosa ho bisogno. Dieci per riempire il primo cestino, munirsi di secondo, riempire pure quello e pagare alla cassa. Torno a casa. Riempio - si fa per dire - frigo e dispensa. Ne ho almeno per due giorni. Metto su l'acqua. Preparo la tavola, butto la pasta, leggo un libro, accendo la tele, scolo la pasta, ci verso sopra olio extra vergine e... e mi sono dimenticato il parmigiano. Depressione. Giorno due. Martedì. Il parmigiano. Il parmigiano. Lo ripeto come un mantra. Il parmigiano. Sei e un quarto, esco dall'ufficio: il parmigiano. Sette meno un quarto: la Coop mi spalanca le sue porte. Ho un'ora e un quarto. Bene. Ho i due franchi da inserire per il carrello. Ottimo. Il parmigiano. Mi muovo con destrezza tra gli scaffali, destra, sinistra, indietro, in avanti. Questo supermercato non ha più segreti per me. E finalmente lo trovo. Il parmigiano. Posso continuare la spesa. Cassa, pago, casa. Metto su l'acqua. Preparo la tavola, butto la pasta, leggo un libro, accendo la tele, scolo la pasta, ci verso sopra olio extra vergine e... e DOVE CAZZO è IL PARMIGIANO?!! L'ho dimenticato alla cassa. Il parmigiano. Vaffanculo!

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