lunedì 26 ottobre 2009

Aspetta un attimo che alzo la voce


Venerdì scorso, tardo pomeriggio, ufficio di Milano. Con il cervello avvolto dalla nebbia meneghina, anche i concetti più semplici appaiono vette intellettuali irraggiungibili. Il sottoscritto decide perciò di utilizzare la tecnologia per ottenere delucidazioni direttamente da Zurigo. Prima, però, vediamo se la persona in questione è raggiungibile telefonicamente e non è, invece, in ritiro spirituale pre riunione. Apro una conversazione in Skype. Lei la chiamerò X. Avrei potuto chiamarla anche A o B, ma volevo far vedere che conosco le lingue straniere.

D: Posso chiamarti X?
X: ?????
X: Con il Telefono?
X: Con Skype?
D: In ufficio
X: A voce?
D: So che ti chiami X

Ammetto che la costruzione di una frase ha una sua logica che io, purtroppo, non conosco.

X: Da Milano è difficile che ti senta
D: Porc…

Il dialogo è sospeso tra ironia, surrealismo e stanchezza del fine settimana. Ogni riferimento a fatti realmente accaduti o a persone realmente esistite o esistenti è puramente casuale. Nessun animale ha subito maltrattamenti nella realizzazione di questo post.


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