martedì 4 agosto 2009

La maglia rosa, la maglia gialla e la maglia... nera

Venerdì, ore cinque del mattino. Cinque e zero uno, tanto per ricordare che siamo in Svizzera. Dopo fondamentale tappa acquisto doner kebab per lenire fame chimica da sbronza acuta, ci si avvia verso casa. In bici. Perché questa è la geniale idea partorita da menti offuscate alle cinque e zero tre e qualche secondo – due, per la precisione. N. è pronto a scorazzarmi su e giù per le strade di Zurigo. Io, che di certo non mi tiro indietro, appoggio il mio sedere appesantito da qualche bicchierino di vodka di troppo sul portapacchi, saluto con la manina e via, si parte. Non avremo fatto neanche duecento metri – centonovantanove e ottantacinque – quando ci si affianca una macchina della polizia: il poliziotto lato passeggero abbassa il finestrino ed emette strani suoni gutturali che, qui mi dicono, prendono il nome di svizzero tedesco.

“What?”“You can’t ride a bicycle in two. Get off !”


Sembra piuttosto incazzato. Scendo. La macchina riparte, svolta a sinistra e sparisce. Io salgo di nuovo sulla bici. Tempo di due o tre pedalate – erano tre, sicuramente – e questa volta ci si affianca un furgoncino della polizia. Sembra uno scherzo ma giuro, è tutto vero. Il poliziotto a lato passeggero, più grosso, rasato e incazzato di quello di prima, inzia ad abbaiare delle consonanti e delle vocali che, qui mi dicono, prendono il nome di svizzero tedesco.


“What?”“You can’t ride a bicycle in two. Get off !”
Deve essere l’unica frase che imparano in inglese. Scendo, mi avvicino al furgoncino sbiascicando qualcosa del tipo: “Really?”Per molto meno c’è chi qui in Svizzera è stato trasformato in un Emmenthal.

“Yes. Get off and walk!”

Per scendere, comunque, sono già sceso.


Il furgoncino riparte, svolta a destra e sparisce. Io salgo ancora un’altra volta sulla bici. Ripartiamo. Niente più macchine della polizia, niente più furgoncini. Penso. Penso a cosa potrebbe succedere se ci fermasse lo stesso poliziotto di prima. A cosa avrebbe potuto succedere. Il pensiero dura esattamente un millesimo di secondo: in fondo, chissenefrega!!!

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