lunedì 29 giugno 2009

La torta che non passa mai di moda


Potrebbe succedere dovunque. Però, succede a Milano. Sabato sera, locale della movida meneghina. Un centinaio di persone riunite in festeggiamenti di compleanni, tante tante bollicine. Una torta Sacher grossa circa come il disco volante di “Incontri ravvicinati del terzo tipo” fa il suo ingresso trionfale. Adagiata sul tavolo, attende di essere tagliata e servita. Catalizza l’attenzione. Io aspetto, fremente. Mi si avvicina una ragazza. Una bella ragazza, quella che in genere, con una sineddoche di ricercata eleganza, viene definita una bella figa. La parte per il tutto. Purtroppo, mai arte retorica fu più azzeccata come in questo caso. Attacca bottone. Mi dice che pensava si cenasse, e invece. Ha fame. Poi…

Ma la torta Sacher è di moda, no?”
Mi sa che non ho sentito bene
“Cioè, è fashion, no?”
Ho sentito bene
“Guarda, ti dico la verità: la Sacher è davvero trendy”, e lo dico con una “e” aperta alla milanese. “Treendy”
“Eh, infatti, mi sembrava”
Mi sembrava cosa? Mistero delle sinapsi
“Certo, non è come la Bar**** di Mo****”
Non è fashion?
Dopo venti minuti infila tra le fauci il terzo pezzo di torta. Tutto quel fashion in mezzo ai succhi gastrici. Che spreco, no?

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