lunedì 7 marzo 2011

A Zurigo tutto è a norma (le)


Ormai lo sapete, per vivere a Zurigo bisogna conoscere una serie infinita di regole che vengono applicate con teutonico rigore elvetico – ma cosa ho scritto?!! Per esempio, generalmente, in un condominio, dopo le nove, dieci di sera non si possono compiere determinate azioni che potrebbero arrecare un esaurimento nervoso ai sensibili animi dei vicini:



  1. Niente lavatrice. La centrifuga è letale per la tranquillità del vespro. Deve essere per questo che mi capita sovente di lavare mutande e calzini, opportunamente esorcizzati, tra le undici e l’una. Italici sobillatori


  2. Niente doccia. Lo svizzero medio è a casa alla cinque e mezza, si sciacqua alle sei, mangia alle sei e mezza e alle sette dorme. Tutti gli altri sono normativante costretti a puzzare come muffloni. Svizzeri


  3. Niente sciacquone. Il rumore prodotto dall’acqua è troppo simile a quello delle cascate di Schaffhausen e crea struggente malinconia nello svizzero. A mollo gli stronzi

Se poi ci si mette anche chi vive nell’appartamento sotto al tuo... Sabato pomeriggio mi metto davanti al piano – dietro è tutto più difficile – per esercitarmi. Cuffie attaccate, onde evitare ogni possibile disagio. Be’, dopo cinque minuti il tizio che abita al piano di sotto inizia a gridare ‘Silenzio!!!’ e a colpire il soffitto con, credo, una trebbiatrice. Un codice Morse che significa ‘Non rompere i coglioni’. Già una volta era venuto a suonarmi alla porta domandandomi: ‘Sei tu che fai tu tu tu tu tu tu – immaginatevelo mentre si impegna nella pantomima del suonatore di bongo –? No, perché mi trema tutto il soffitto!’. Questa volta, però, sono piuttosto nervoso. Stress. E il mio orologio fa le tre e mezza passate. Così, recepito il messaggio, inzio a pestare sui tasti come un indemoniato, suscitando per la prima volta in uno svizzero delle emozioni. Di odio, ma pure sempre emozioni. Ma torniamo alle nostre regole e divieti. Se avete l’occasione di viaggiare su uno degli efficienti mezzi pubblici di questa città, potreste imbattervi in un cartello dal significato decisamente criptico. Io, però, grazie al potere del cuba libre, sono riuscito a risolvere l’arcano. Osservate attentamente la foto di questo post e incominciamo, da destra verso sinistra – come, d’altronde, si legge la Torah in ebraico e io altro non sto facendo che l’esegesi di un pezzo sacro di storia elvetica:




  • È vietato poggiare i piedi sul sedile davanti se si indossano i pattini. L’hockey, qui, è uno degli sport più popolari. E i tifosi se ne vanno in giro pattinando per le strade di Zurigo – che pattinati! –. Poi, salgono sui mezzi e, infischiandose delle buone maniere, poggiano i loro piedoni pattinati sui sedili. Una vera piaga sociale. Per i pattini


  • È vietato segare i sedili. Può capitare. Il clima rigido, il grigiore invernale, le difficoltà a relazionarsi, la meschinità all’interno dell’ufficio. Se la pressione si fa insostenibile, lo svizzero si arma di sega e sfoga la sua creatività in questo modo. Certo, se ne vedessi uno salire armato di lama dentata, l’ultima cosa di cui mi preoccuperei sarebbe che si mettesse a resecare una seggiola, ma per gli svizzeri, la res publica prima di tutto


  • È vietato cantare le canzoni di Lucio Battisti. Gli svizzeri sono già depressi di loro – vorrei vedere voi se non poteste tirare lo sciacquone dopo le dieci di sera –, ci manca pure che arrivi il menestrello del giorno a snocciolare ‘Il carretto passava e quell'uomo gridava "gelati!"/Al ventuno del mese i nostri soldi erano già finiti’. Suicidio di massa fulmineo a colpi di bratwurst


  • Questo è dubbio. Doppia interpretazione. La prima: è vietato essere poveri. La povertà è punita severamente nella Svizzera tedesca con due anni di visione coatta di TeleZüri. Terribile. Seconda interpretazione: è vietato andare in giro con delle banane che spuntano dalle tasche. Segno di poca umilté. E poi, ricordiamo la celebre frase ‘Hai una banana in tasca o sei solo contento di vedermi?’: agli svizzeri non fa ridere perché si vede preferiscono tenerla fuori dalla tasca. Il divieto serve loro per poter ridere alla battuta


  • Anchi qui il dubbio regna sovrano. Potrebbe voler significare: è vietato creare una cappa di fumo sulla testa di chi ti sta davanti. C’è già abbastanza nebbia fuori. Oppure: è vietato fumare quando il tizio che ti siede davanti ha la testa a forma di nuvola. E come distinguerle, poi? Le teste, dico. Sarà un cirrocefalo, uno stratocefalo o un nembocefalo? Mica è la notte in cui tutte le vacche sono nere...


Spero di avervi adeguatamente informato su come comportarvi in maniera civile se prendete un tram o un bus a Zurigo. Ora sapete cosa fare. Se non lo fate, sappiate che avete tutta la mia ammirazione. E adesso, scusatemi, ma vi lascio, perché mi stanno bussando sul soffitto: sto schiacciando sulla tastiera con troppa violenza. Quella maledetta faccia di nembo!!! Buona settimana a tutti!


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