
mercoledì 30 settembre 2009
No chiavi? No parti, ja?!!

venerdì 11 settembre 2009
C'è chi si adatta e chi no

mercoledì 9 settembre 2009
In Gamba!!!

giovedì 3 settembre 2009
Dica "Trentatre"!

“Gentile Sig. Rosenberg, questo giorno le appartiene. Se lo goda appieno. Orange la augura buon compleanno.”.
Quando uno riceve sul suo numero svizzero un messaggio del genere, capisce che è arrivato. Comunque, quando è suonata la sveglia, ho sentito tutto il peso dei miei 33 anni. Alzarsi, lo ammetto, è stato faticoso. Mi ci è voluto circa un secondo più del solito. Sono cose che ti segnano. Fuori dalla mia stanza mi si presenta una scena apocalittica: polvere, roba accatastata dovunque, calcinacci, un paio di mutande che camminano. I picconatori, in una pausa di demolizione, si scambiano starnuti e frasi di circostanza in pugliese stretto. Mia madre sta parlando con un tizio alto, grosso e con la barba bianca che o è Babbo Natale o è il capo di tutta la baracca. Probabilmente è Babbo Natale. Di fianco a lui un ragazzo, quello delle porte. Cioè, si prende cura delle porte: le leviga, le pittura e le mette a letto dopo le otto e mezza.
“Tanti auguri, tesoro!”
“Grazie”, rispondo, con bacio, abbraccio e le palpebre ancora incollate.
“Cento di questi giorni”, mi urla il barba, felice come pochi ho visto a queste ore del mattino.
Ora, non ho ancora capito come prendere questo augurio. In teoria bene. Però… Cento giorni sono davvero pochi. Tre mesi e qualcosina. E poi? Ci ragiono su. Ho la tendinite a entrambi i polsi, una contrattura alla gamba sinistra e la sinusite: in questo caso cento di questi giorni sono davvero una enormità.
E giungiamo all’epilogo, perché c’è sempre un epilogo. Come mi faceva notare prima l’amico Freddi, qualcuno, molto tempo fa, a 33 anni suonati, resuscitava. E questo mi porterebbe a fare alcune considerazioni. Diverse. Per esempio, che Alessandro Magno, a 33 anni, concludeva a Babilonia la sua avventurosa vita. E Mozart componeva i suoi ultimi capolavori, Schubert, Keats e Shelley manco ci arrivavano e un tale che mia sorella si ostina a chiamare papà diventava padre del sottoscritto e prendeva la sua seconda laurea. Considerazioni, pensieri. Così penso, e penso, e penso ancora, e… e tutto sommato, riflettendoci bene, non posso affatto lamentarmi: io, almeno, ho gli auguri della Orange…
Tanti auguri a me e a tutte le persone a cui voglio bene.
martedì 1 settembre 2009
Ma oltre alla tua fidanzata c'è un altro cesso? Il mio lo stanno ristrutturando...
Stamattina mi sono svegliato avvertendo violenti movimenti tellurici. Tremava tutto. Una volta aperti entrambi gli occhi e assunta la tipica posizione dell'homo sapiens – quella dell’homo sexual, invece, è tutta un’altra storia e assomiglia di più a quella dell’homo impiegatus e, ahimè, ultimamente, a quella dell’homo rossonerus – mi sono imbattuto nella cruda verità: alcuni uomini prendevano a picconate il bagno di casa dei miei. Il sogno di una vita. Uomini pagati per demolire una casa. La nostra. Pensare che io lo avrei fatto gratis… Comunque, torno da Zurigo una settimana per cercare di rilassarmi e mi trovo in una casa messa sotto attacco. Ottimo. E questa è la buona notizia. Ora passiamo alla cattiva. Dialogo tra mia madre e il sottoscritto, sempre che si possa chiamare “dialogo” quella serie di vocali e consonanti sbiascicate che la mia bocca è in grado di emettere prima di mezzogiorno.“Mhhhhhh?” Traduzione: “Mamma, non è che questi vengono a rompere i coglioni anche il fine settimana?”
Ore undici e quarantacinque del mattino, il mio cellulare vibra sulla scrivania: è quasi peggio delle picconate al bagno. Mia madre. Sono impegnato, però, in un’altra conversazione piena di “mhmh”, “ahah” e “yes”. Richiamo.
“Mamma, mi hai ahahmhmh?”. Quasi mezzogiorno, le mie frasi iniziano a essere molto più elaborate.
Ecco, come direbbe il mio amico Sandro, il pezzo è fatto. Magari vi fate anche due risate e, sappiatelo, ridere sulle disgrazie altrui non è affatto divertente. E se qualcuno vuole ospitarmi a casa sua venerdì notte, è il ben accetto.