lunedì 3 maggio 2010

La sfinge che finge: dalla girellite alla teoria dei giochi

Qualche post fa avevo tentato di descrivere il fighetto zurighese classificandolo in base alla tipologia di comportamento tenuta durante l’approccio con l’altro sesso. Grazie all’aiuto del dottor L di L&L, esimio studioso di comportamenti sociali notturni, ero riuscito a individuare due macrogruppi principali, la sfinge e il serial killer. Pensavo di essere già vicino al Nobel, ma, purtroppo, non avevo ancora fatto i conti con un fighetto zurighese che non era stato ancora catalogato, la sfinge osmotica, e con un fenomeno di assoluta rilevanza a cui ho potuto assistere solo settimana scorsa: l’interazione tra sfingi.

Prologo

Intorno alla mezzanotte di un tranquillo venerdì zurighese i nostri eroi – L di L&L, Fürst von Zukunft, l’altro L di L&L, Duca di Valman, il nostro amico Mr X, blasonato già di suo, e il sottoscritto, D.A.R., Marquis de Amber – fanno il loro ingresso trionfale in un locale popolato da nani, ballerine, casalinghe disperate e meno, sigarette sempre accese e bicchieri mai vuoti. Entrare non è affatto complicato, visto che nella mano stringiamo il nostro passpartout, una fototessera di L di L&L, Fürst von Zukunft, che, come il ritratto di Dorian Gray, mostra i segni della decadenza fisica e morale di L&L , mentre l’originale continua ad emanare fascino brizzolato da ogni poro. La fototessera, infatti, ci viene sequestrata dalla guardarobiera che subito provvede ad applicare una taglia sulla testa del nostro compagno di avventura. Lui, però, impegnato nella girellite, ovvero nell’antica arte di prendere per mano una ragazza esteticamente interessante – vedi anche alla voce ‘bella figa’ – e di farla girare fino a quando non

1. Le crescono le tette
2. Inizia a cantare uno jodel
3. Risolve il problema della fame nel mondo

non sembra preoccuparsene più di tanto – vorrei fare notare che a Zurigo, dopo la grande notte in coda al Sechseläuten (si celebra la fine dell’inverno), si sono presentate all’UniversitätsSpital numerose indigene colpite dalla sindrome della girellite. Ma è solo un caso.

Comunque, mentre L di L&L si esercita nell’arte di cui sopra, l’altro L di L&L viene relegato in uno spazio di due centimetri quadrati dai soliti tagliafuori cittadini, preoccupati più di mantenere lo status quo di galli del pollaio che di entrare in medias res – d’altronde, come mi disse mio cugino anni fa nel suo italiano maccheronico ma efficace, togliendosi la maglietta ed entrando in un privé affollato di omosessuali unicamente per cercare di ghermire la preda dotata di davanzale di tutto rispetto, “Chi non entra in acqua non mangia pesci” (da leggersi con accento israeliano) -; Mr X, invece, che è quello tranquillo, salta sui divanetti, urla, si dimena e controlla la pressione dei pneumatici a una locale. Ed è in quel momento che la vedo. Lei, la ragazza più bella che abbia mai visto negli ultimi cinque minuti. Appoggiata al bancone è un vero spreco, meglio sarebbe appenderla al Louvre. O fissarla al letto di casa mia, come si preferisce. Alta. Bionda. Carrozzeria perfetta a cui, io, tuttavia, vorrei fare una bella revisione. Una Barbie più Barbie della Barbie – un po’ come nell’imitazione di Mourinho fatta da Crozza, “Io sono più George Clooney di George Clooney”. E a me non dispiacerebbe essere il suo Ken. Yes we Ken. Mentre questi nobili pensieri echeggiano nella mia grotta cerebrale, tre manichini svizzeri con camicia inamidata incorporata, bicchieri in mano, vanno a occupare lo spazio che separa la dea dell’amore dal sottoscritto. Li ho riconosciuti subito. Sono tre sfingi. Ora, la dinamica di interazione del gruppo è piuttosto interessante. Conosciamo ormai perfettamente il comportamento della sfinge solitaria. Qui le cose cambiano. Si parla di psicologia cognitiva. Di teoria dei giochi. Von Neumann e Nash – quello di Beautiful Mind, per chi pensasse che sto parlando di malattie inguaribili. Purtroppo, il tempo dedicato a questo post, compreso, ne sono sicuro, la vostra pazienza di lettori, è terminato. Perciò, nel post di settimana prossima tratterò ancora di sfingi e di quel caso particolare di teoria dei giochi noto come Il dilemma del prigioniero. Buona settimana!

To be continued

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