lunedì 3 ottobre 2011

Fischietto d'inizio



E si ricomincia. Ho sempre provato una certa insofferenza verso questo verbo. Ricominciare. Ora, invece, ne apprezzo, per così dire, lo slancio vitale. Si ricomincia quando non si è portato a termine. Si ricomincia quando si è costretti. Si ricomincia perché, in fondo, non si può farne a meno. La vita comincia e dopo non è altro che un lungo ricominciare che poi, tanto lungo, non è. Tutto questo filosofeggiare di basso stampo solo per dire che ricomincio a scrivere i miei post. Che di filosofico hanno ben poco, a parte il fatto che chi li legge raggiunge l’agognata – o meno - condizione di atarassia. Già dal titolo. Non credo di essere mancato ai pochi che mi leggono. Invece, sono mancato a chi non mi legge. Infatti, chi non mi legge, lo fa a ragion veduta. Libera scelta. In questi due mesi, però, io non ho scritto nulla. Perciò, chi non mi legge, è stato costretto a non leggermi. La costrizione ha creato passioni e turbamenti nell'animo. Sgomento. Desiderio impellente di vedere tutte le puntate di Jersey Shore. Desiderio coatto. La volontà che nega se stessa e non vuole. Una volontà che si duole. Dopo rimetto il tutto in Google Translator, vediamo se acquista un significato comprensibile. Questo post è sulla settimana trascorsa a Formentera. Pensieri e riflessioni senza ordine, appunti, punti senza virgola, due punti sulla patente, guidavo ubriaco ma la chiave non era inserita.

Su le mani

Non è un grido. E nemmeno un ordine. Un rito, forse. Un richiamo irresistibile. Il canto delle sirene per chi ha fatto del cubo il proprio parallelepipedo preferito. Un mantra esploso da casse assordanti che manovra fili invisibili di marionette galvanizzate dal vuoto pneumatico. Il 'su le mani' può avere un soggetto. Per esempio, 'su le mani Pineta'. Più un vocativo, forse. Ma il Pineta non è il signor Pineta. Che so, Pino Pineta. Perciò, assistiamo a un fenomeno sociale che coinvolge una miriade di analfabeti di ritorno - perché mai debbano tornare, poi, mi è ignoto - che, sfidando la legge della gravità e l'alone ascellare, sollevano braccia private di una funzionalità primitiva - zappare - e puntano le mani verso l'alto, il non finito, l'ignoto. Da non confondere invece con 'sulle mani', che ha un qualcosa di più scimmiesco, funambolico, decisamente anticonformista. Su le mani, questa è una rapina. Un furto dell'anima. Un ladrocinio esistenziale. Uno scippo temporale. Ridatemi le braccia. Le voglio lungo il corpo. E ridatemi le mani. Le voglio attaccate alle braccia. Pianeta terra, mani giù. Pineta terra, mani su. Fine della prima nota

Il fischietto

Fi fi fi fifi. Fine della seconda nota

Il tavolo

B è ontologicamente legato al tavolo, condizione necessaria affinché sposti il suo di dietro, elegantemente avvolto da pantaloni alla moda, dal focolare domestico a luoghi di perdizione per nottambuli. Il tavolo non è un tavolo. Il tavolo è una metafora. Un simbolo. Connota ma non denota. E non parliamo di un tavolo qualsiasi, ma di uno con carta d'identità. Perché un tavolo che si rispetti, non importa dove, o quando, è sempre a suo nome. Il tavolo B. Un tavolo corredato da persone che bevono. Che bevono tanto. Un tavolo di persone che contano. Fino a dieci e mai dopo il quarto bicchiere. E il conto, poi, arriva sempre, un papiro di due metri popolato da cifre imbarazzanti, il prodotto interno lordo di uno stato civilizzato. Il problema non è questo, tuttavia. Il problema è che B, in vacanza, ti prenota anche il tavolo della cucina. E la vodka a colazione, cosa volete che vi dica, proprio non va giù. Fine della terza nota

La Grey Goose

La Grey Goose è legata ontologicamente al tavolo. Anche B è legato ontologicamente al tavolo. Perciò, la Grey Goose è B, solo che russa di meno. La Grey Goose non è una vodka. Anche lei connota. Sancisce la fine della crisi economica per chi non l'ha mai subita. L'uscita dalla povertà. Il ministro Castelli non beve Grey Goose perché il ministro Castelli è povero. La Grey Goose è un indice della patrimoniale. La Grey Goose è all'origine del Big Bang. L'undicesimo comandamento recitava 'Non bere Absolut', poi è andato perso durante una partita a poker. E' di pochi giorni fa la notizia che in un noto locale di Milano di un noto stilista di Milano - no, non Cavalli, l'altro - alcuni clienti sono stati vittima di un'intossicazione. Ufficialmente, spray urticante. In realtà, la storia è ben altra: è stato notato il barattolo più pettinato di Milano che se ne andava in giro con una bottiglia di Absolut a elargire shot di vodka a profusione. E si sa, i milanesi con la puzza sotto il naso sono allergici all'Absolut. Fine della quarta nota

Le zanzare di Formentera

Zzzzzzzzzz! Fine della quinta nota

La valigia di B

Sì, è vero, B russa in stereofonia e per non sentirlo bisogna dormire con dei calzini infilati nelle orecchie, ma questo è nulla in confronto al dover condividere la stanza con la sua valigia, un bagaglio di entropia dotato di vita propria. La fotografia estremamente dettagliata e concreta del disordine. All'alba, era lì, che mi fissava, con il suo carico di mutande e camicie su misura. Una settimana di puro terrore. E senso di nausea. Fine della sesta nota

Le chiavi e Barbarina

Barbarina è completamente slegata e sconnessa dalle chiavi. Di solito, nei miei post, non cito mai il nome completo delle persone, in modo che non debbano vergognarsi troppo di avermi come amico. In questo caso, però, farò un'eccezione, perché il mondo deve sapere. Se, nella vita, vi dovesse per caso capitare di trascorrere una vacanza con Barbara B, non affidatele mai, MAI, un mazzo di chiavi, di qualsiasi tipo: casa, scooter, macchina, cassaforte, comodino, valigia, lucchetto. Amen. Fine della settima nota

L'idea pazzesca

L'idea pazzesca è uno squarcio di genialità dentro a un mare di ottusità. Quando l'idea pazzesca arriva, la persona che ne è portatrice sana attira l'attenzione di chi lo circonda con il principio di un applauso e un successivo triplo coppino sulla fronte. Succede così da millenni. La scoperta del fuoco. L'invenzione della ruota. La stesura della Divina Commedia. La composizione del clavicembalo ben temperato. La legge di gravità - tra l'altro, la mela cadde a causa dello spostamento d'aria provocato dalla serie di coppini di particolare intensità che Newton impresse sulla sua fronte. Inoltre, a detta dei più importanti neuroscienziati, la gestualità favorirebbe il processo cognitivo. Anche l'alcol lo favorisce, ma non vorrei aprire una parentesi eccessivamente tediosa. L'idea pazzesca è una rivelazione, una rottura con il passato, una visione così radicalmente innovativa che, a volte, può essere scambiata per una colossale cazzata. Vale la pena di correrlo, questo rischio. Fine dell'ottava nota

B e la napoletana

Io desidererei sapere: com'è che, quando il sole stava ormai per sorgere, B, con una milanesità strabordante che gli fuoriesce dalle orecchie, viene approcciato da una napoletana che lo invita a casa sua, una villa piena di napoletani che dormono e che, come ultima cosa nella vita, vorrebbero essere svegliati al grido di 'Uè, fi..!' da un milanese gonfio di Grey Goose che si tuffa a bomba nella loro piscina? Attendo una risposta da più di un mese. Fine della nona nota

La serata fluo al Club Haus 80

Andava tutto bene fino a quando S, colta da impeto surrealista, si è appropriata della vernice fluorescente e ha iniziato a creare degli affreschi sulle nostre facce arse dal sole iberico. Avevo vernice fluorescente dappertutto, anche sui denti. Il vantaggio è che, la sera, non c'era bisogno che accendessi le luci dello scooter: bastava che sorridessi. Fine della decima nota

Bene, ora ho un'idea pazzesca: fine del post. Buona settimana a tutti, ciao!

p.s: questo post è un lavoro di fantasia. Ho passato le tre settimane di vacanza a un seminario su Dostoevskij dal titolo 'L'Idiota sei tu'

Bibliografia essenziale

Alfredo C, 'Su le mani Pineta e altre storie dell'orrore'

Barbara B, 'La chiave del successo, ho perso anche quella'

Silvia N, 'Fukushima in due pennellate'

Bobo, Lorenzo C e Stefano M, 'Ho un'idea pazzesca: l'idea pazzesca'

Bobo, 'Barboni!'

Bobo, 'L'io, l'es e il tavolo'

La valigia di Bobo, 'Entropia e metafisica del disordine'

Le zanzare di Formentera, 'L’assedio'

Il fischietto, ‘Essere sempre sulla bocca di tutti: come gestire lo stress’

Giada B, 'Sono bionda, dunque fischietto. Con le istruzioni'

Claudia R, 'Sono mora, dunque fischietto. Senza istruzioni'

Alessandro B e lo staff di Club Haus 80, 'Tonight i'm gonna have myself a real good time'

David A.R, '35 anni. Di cazzate'

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