
“… diman tristezza e noia recheran l’ore…”, e se lo diceva lui,
il gobbo di Recanati, c’è da credergli. Proprio vero:
la domenica dovrebbe essere abolita. In genere, apro gli occhi verso le due, due e mezza, e rimango a letto un’altra mezz’ora a rimuginare sul perché la mia vita, ultimamente, faccia
piuttosto schifo. Poi me ne vado in cucina a sgranocchiare qualcosa. La televisione non ha altro meglio da propormi che il parrucchino ingessato di
Pippo Baudo, la pescivendola
Ventura che sbraita dall’inizio alla fine della trasmissione, la
De Filippi con i suoi
Saranno Famosi ma per il momento fanno solo cagare e
Licia Colò con le sue treccine adolescenziali che ripropone l’ennesimo reportage sul continente nero, paraponziponzipà. Leggo il giornale e mi accendo una sigaretta, spengo la sigaretta e leggo ancora il giornale. Di seguito, email e
Facebook. La domenica su FB non c’è un cazzo di nessuno. Apro un libro, lo richiudo. Seguo le partite, non le seguo. Faccio un giro, compro qualcosa, anzi no, questa settimana sono già in rosso. Torno a casa ed è sempre maledettamente troppo presto. Cinema? Poca roba. Mi tocca pensare, e i pensieri della domenica sono sempre
piuttosto deprimenti. Molto deprimenti. Quindi, perché non la aboliamo una volta per tutte? E, già che ci siamo, operazione di
epurazione anche per
il lunedì, giorno di ansie e pessimi umori, e del
martedì, ancora troppo lontano dal venerdì. Il
mercoledì e il
giovedì vanno bene. Venerdì e sabato sono perfetti. Certo, a pensarci, il mercoledì assumerebbe le stesse caratteristiche del lunedì. E il giovedì del martedì. Quindi, via anche loro. Rimaniamo con il
venerdì e il
sabato. Il venerdì diventa come il lunedì, e il sabato? Nel dubbio, togliamo anche quello: una buona non settimana a tutti quanti!!!
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